Tra i bovolonesi che appresero l'arte dei mobili ad Asparetto da Giuseppe Merlin... ricordiamo Mario Carmagnani, Giuseppe Perazzani, Mario Pettene detto Coco, Tullio Vedovelli detto Napa, Giuseppe Masaia, Giobatta Pantano, Remo Guarnieri detto Tamao, Giuseppe Padovani detto Braghin. Già nel 1930 il Pantano, col Padovani, il Carmagnani e il diciassettenne Liberale Vaccari detto Lale, già allievo del Grella, aprivano una loro bottega a Bovolone; nel '34 il gruppo si scioglieva e il Vaccari faceva società con Gino Veronesi (detto Muci), che pure aveva frequentato la bottega del Merlin ma più tardi, come Leonello (Nelo) Vicentini: in quella bottega lavoravano Giglio Mariotto (S'cinco), Raffaello Morellato e Vittore Novarini. In seguito, il Pantano, da giovane apprendista di Antonio Grella, aprì al Persegarol una bottega poi proseguita dai figli, il Padovani mise su bottega alla Madonna col Novarini e un certo Peroni, mentre il nominato Guarnieri tenne poi un negozio di tabacchi e quindi aprì una maniglieria a Verona. Alcuni dei sunnominati furono anche a lavorare, per qualche tempo, presso il laboratorio più grande e col maggior numero di addetti, già prima della guerra, quello di Nello Vicentini (all'inizio socio di Giuseppe Olfi) alla Casella, che ebbe tra i suoi operai anche Severino Cantiero, Giuseppe (Вері) Mirandola, e altri ottimi marangoni; presso il Vicentini lavorarono anche il citato Vedovelli, divenuto esperto lucidatore, e il Veronesi, che poi si sarebbe messo in proprio a costruire bombati in bianco. Costruivano sedie in stile Gino Sargenti, il Perazzani citato e Vittorino Carmagnani.